Giulio Delvè

Hotel Tritone, 2010, umbrellas, motor, ball bearings, wood, 360x360x340
Salzerac, 2011, connections in cast iron, flexible tubes and plumbing equipment, bottles, 254x85x80 cm
Medusa, 2011, connections in cast iron, flexible tubes and plumbing equipment, bottles, 175x85x70 cm

“Il linguaggio artistico può rappresentare un privilegiato punto di vista nell’analisi di un passato storico che diviene strumento di conoscenza e di comprensione del nostro vissuto. Le mie intenzioni sono quindi di indagare punti di contatto elaborare, portare in studio il risultato di una serie di documentazioni, letture, analisi di luoghi e situazioni; studiare, analizzare, osservare personalmente gli oggetti, le architetture, gli elementi al fine di generare una riflessione sulla loro funzione e su ciò che un’alterazione della stessa può generare. Una riflessione sulla potenza e la capacità del simbolo di effettuare collegamenti spazio-temporali.”
(Giulio Delvè)

Giulio Delvè fa uso di diversi mezzi espressivi, sebbene prediliga una pratica di tipo scultoreo-installativa, con un approccio empirico e analitico che guarda al processo artistico come ad un mezzo per comprendere la realtà che lo circonda.

Le sue opere partono da esperienze di vita quotidiana che egli studia, esamina, analizza e poi decontestualizza per mettere in luce e sottolineare gli aspetti folli e perversi del comportamento umano. Delvè spesso lavora con oggetti e utensili che appartengono alla sfera domestica e che, spostati dal loro contesto originario, acquisiscono una diversa “funzione” generando un cortocircuito linguistico.

L’artista crea assemblaggi e installazioni realizzati con materiali carichi di un’intrinseca funzione narrativa perché legati tra loro da un tessuto di connessioni visive, informazioni storiche, memorie personali e collettive. Le sue opere assumono spesso una struttura stratificata ed evocano temi e forme specifiche del processo performativo che sta alla base stessa della loro realizzazione: come se l’atto del costruire fosse un’appendice, un’estensione dell’operazione mentale per la quale il procedimento stesso del creare, più che il suo risultato finale, assume un’importanza fondamentale. In molti dei suoi progetti Delvè cerca di indagare punti di contatto, affinità e legami tra fatti e situazioni apparentemente lontane e disconnesse, elaborando una serie di documentazioni di letture e di analisi. La dimensione estetica pertanto è sempre la conseguenza di una ricerca e il prodotto finale non può essere mai definito a priori.

Vincenzo de Bellis

Born 1984, Naples.
He lives and works in Berlin, Germany and Naples, Italy.


Solo shows

2010: Giulio Delvè+Mauro Folci, PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, Naples, Italy
2008: Four Rooms, Project Room, MADRE - Museo d’Arte contemporanea DonnaRegina, Naples, Italy

Group shows

2011: Bedtime stories Badtime stories, Supportico Lopez, Berlin
2010: Contemporary energy. Italian attitudes, Supec Shanghai Urban Planning Exhibition Center, Shanghai, China
2009: Video.it, Fondazione Merz, Turin, Italy
Supermegadrops 5, Crac, Cremona, Italy
2008: Classroom#1, Project Room, MADRE - Museo d’Arte contemporanea DonnaRegina, Naples, Italy

Top of page
Commune di Milano Palazzo Reale The Ariane de Rothschild Foundation University of the Arts London Central Saint Martins Civita Links to sponsors