“Procedo concentrandomi su un affinamento del sentire, più che su delle costanti teoriche o tecniche. Non si tratta di dare delle interpretazioni unitarie del reale, quanto di seguire delle piste, come delle scie olfattive. L’uso dei media più diversi mi consente di indagare, anzitutto in me stessa, le logiche primordiali che muovono l’emozione estetica.
La novità mi interessa nel momento in cui innesca delle reazioni ataviche. Desidero che le mie opere siano esperite come dei fenomeni naturali, come un fiore, un cristallo, con la stessa meravigliata neutralità. La suggestione dell’opera non si esaurisce nella sua esperienza, ma continua nella sua capacità di suscitare processi immaginativi, di evocare una sorta di nostalgia verso qualcosa di sconosciuto. Considero l’invisibile una importante componente della materia.
Fare opere mi permette di toccare me stessa e gli altri nel modo più intimo che conosca. Tutto il mio lavoro parte in fondo da un forte desiderio tattile. La luce di un atteggiamento non antropocentrico guida il mio sguardo sull’esistente. Reputo il tentativo di raccontare il mondo da questa prospettiva, una posizione etico-politica fondamentale.”
(Cleo Fariselli)
Se è vero che cercare di categorizzare gli artisti contemporanei è cosa assai ardua, nonché decisamente anacronistica visto l’uso indistinto che i più fanno di diversi mezzi espressivi, provare a sistematizzare il lavoro di Cleo Fariselli è, se possibile, ancor più difficile. Perché l’artista non solo varia continuamente il suo repertorio tecnico ed espressivo ma lima e modifica costantemente anche quello formale ed estetico. Nonostante questa natura sfuggente e metamorfica, il lavoro di Fariselli ha però una sua grande coerenza concettuale che si racchiude nel suo modo di approcciare il processo lavorativo che sta a monte della creazione artistica. Osservare il mondo, esperirlo e soprattutto lasciarsi sorprendere dalla meraviglia anche per gesti, eventi e situazioni quotidiane: questi sono i punti intorno ai quali ruota la pratica di Fariselli. Un atteggiamento, il suo, che parte da un approccio non antropocentrico dell’esistenza, e che dà facoltà di ricercare un “perpetuo sabotaggio dei preconcetti che portano ad una percezione scontata e rassegnata del reale.”1
Vincenzo De Bellis
1 Cleo Fariselli in “Il grado Zero” de Barbara Casavecchia, Flash Art Italia, February 2010, p.104
|
Born 1982, Cesenatico.
She lives and works in Milan, Italy.
Solo shows
2011: La Resistenza e la sua luce, CRA C, Cremona, Italy
2010: Ricercar (20-20k), O’, Milan, Italy
2008: on The Top of The Trees, Lucie Fontaine, Milan, Italy
Group shows
2010: In full bloom, Raffaella Cortese Gallery, Brown Project Space, Kaleidoskope Project Space, Milan, Italy
The zero budget biennial, performance program, neighborhood of Lambrate, Milan, Italy
2009: Il raccolto d’autunno è stato abbondante, c/o Viafarini, Milan, Italy
Hotel Meridian, River Barge Spaceman Spiff, London, UK |