Anna Franceschini

Nothing is more mysterious. A fact that is well explained, 2010, 16mm film transferred onto DVD, in colour, silent, 11’ 45’’
Untitled (Almost Lost), 2010, Super8 film transferred onto DVD, in colour, silent, 49” in loop

La pellicola cinematografica brucia; l’immagine si sgretola al sole nel momento stesso in cui un liquido nero e misterioso fuoriesce dalle viscere della terra ed entra in contatto con l’atmosfera. C’è qualcosa di alchemico e magico in questo nuovo progetto di Anna Franceschini. Una fascinazione per la natura stessa della pellicola, per l’idea di poterla restituire alla luce diurna, per sottrarla al buio. Anche solo per pochi secondi, prima che sbiadisca. L’oggetto delle riprese è un incontro alchemico in un luogo isolato, immerso tra il mare e il cielo. Una piattaforma nei mari del Nord che assiste al miracolo di un’apparizione dal profondo. Il blu si tinge di nero. Il petrolio si mostra e poi scompare abbacinato dalla luce del sole. Questo è il prossimo luogo su cui lo sguardo dell’artista intende indugiare, soffermarsi, appagarsi. In passato è stato un palazzetto dello sport invernale, una casa di riposo per musicisti e quindi una fabbrica per manichini.

La presenza umana è andata scemando fino alla totale scomparsa in The player may not change his position nel quale le giostre di un Luna Park hanno danzato solo per l’obbiettivo della cinepresa dell’artista. La stessa che al Cairo (Untitled - Almost lost, 2010) si è soffermata per un istante protratto sul cielo stellato stampato su una tenda bruciata dal sole, mentre ondeggiava sulla porta d’accesso di una moschea, sul limite di un varco oscuro. E quindi, più di recente, i partner sentimentali con cui Franceschini ha inteso amoreggiare sono stati il piccolo museo delle pianole di Amsterdam e il macabro studio di un tassidermista. Il primo, trattato come una riflessione sulla pittura olandese di genere del Diciassettesimo secolo, con il suo interesse per i dettagli e per gli interni domestici. Mentre il secondo porta con sé l’illusione dello zootropio, della ruota della vita, di quel dispositivo ottico ottocentesco attraverso cui animare immagini disegnate o dipinte. La lanterna magica e un’altra tipologia di meccanicismo.

In Nothing is more misterious. A fact that is well explained l’artista si impone delle regole, delle restrizioni, e in soli due movimenti abbraccia integralmente e a una data altezza le due stanze di cui è composto il Pianola Museum, per poi rivelare solo in conclusione e senza alcun suono d’accompagnamento il cilindro metallico su cui è trascritta una melodia appositamente realizzata, un qualsiasi ideale e melodico avvio di un film. In questi ultimi lavori, congiuntamente all’analisi dei luoghi, appare anche un dichiarato interesse metalinguistico, il desiderio di analizzare il lessico della cinematografia. In ogni caso, personalmente, mi piace immaginane i film di Anna Franceschini come degli Arcani Maggiori in movimento.

Milovan Farronato

Born 1979, Pavia.
She lives and works in Amsterdam, The Netherlands.


Solo shows

2011: SCREENING ROOM: ANNA FRANCESCHINI - Kiosk Gallery, Ghent, Belgium
2010: RIJKSAKADEMIE OPEN STUDIO, Amsterdam, The Netherlands

Group shows

2010: videoREPORT ITALIA 2008-09, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone, Italy
Cairo Video Festival, Goethe Institut ///Townhouse, Cairo, Egypt
2009: Don’t Look Now - Non voltarti adesso, Ca’ Pesaro, Venice, Italy

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